Eccomi qui,
senza pesce ne' porchetta.
Ne' semi di fava, ne' dolce nettare scuro
per lenire l'ansia e far respirare gli istinti.
Nel dì di festa, tra il vociare e le risa.
Poesia e bestemmia, celebrazione di vita.
Dipinto ad olio e vino.
Colori brillanti, ricordi sbiaditi.
Tra un delirio e un riflesso, mi unisco a te.
In un unico, infinito, seppur immaginario, brindisi alla vita.
Consapevolezza, "Solo per pazzi".
È scalando i piani della fantasia che si giunge alla pazzia...
Ciò non mi salverà.
Salirò. Ancora. È quello che devo fare.
Finché il cuore continuerà a pulsare.
Primo di maggio, primo di tutto l'anno.Mauro
lunedì, maggio 01, 2006
epistola
A Michele
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